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I beati anni del castigo - Fleur Jaeggy - Google Libri | ontologiax

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I beati anni del castigo – Fleur Jaeggy – Google Libri


  1. Sorgente: I beati anni del castigo – Fleur Jaeggy – Google Libri
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     – Un collegio femminile in Svizzera, nell’Appenzell. Un’atmosfera di idillio e cattivitĆ . Arriva una «nuova»: ĆØ bella, severa, perfetta, sembra che abbia giĆ  vissuto tutto. La protagonista – un’altra interna del collegio – si sente attratta da questa figura, che lascia intravedere qualcosa…https://books.google.it/books/about/I_beati_anni_del_castigo.html?hl=it&id=vq1JCAAAQBAJ&utm_source=gb-gplus-shareI beati anni del castigoI beati anni del castigo

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    Lei non fa parte dei morti. Avevo la certezza che non l’avrei rivista, e questo
    anche grazie alla nostra educazione – di rinuncia alle cose belle e di timore per
    le buone notizie. La mia educazione non era ancora terminata. Dopo il collegio.
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    Per loro un collegio svizzero ĆØ una referenza. PiĆ¹ tardi vidi le fotografie di una
    giovane donna che non le era dissimile: in piedi, come appesa. I nostri antenati
    non sono forse anche quelle ragazze che troviamo nelle fotografie di persone …
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    Anche se in collegio non si puĆ² parlare di genere umano. A tavola, qualche volta,
    la sentivo ridere, con la sua risata gratuita, che mi perseguitava anche di notte.
    Mi voltavo e tutti i visi erano seri. ƈ inutile che io insista nel dire che nessun’altra
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    Poco mi era permesso durante le vacanze dal collegio. L’estate prima, gli ordini
    erano stati: vacanze al mare. Detestai la luce e mi ammalai. Fu cosƬ che, se mi
    fosse stato concesso scegliere, avrei indicato un luogo d’ombra. E le sale di …
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    Anche FrƩdƩrique dormiva quando facevo le mie passeggiate. Sui prati scoscesi
    volavano bassi i corvi, deformi, vanagloriosi, crudeli. Li avevo paragonati alla
    nostra adolescenza, mentre cercavano, nella terra intorno al collegio, dove
    mettere …
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    Nel collegio dell’isola – un internato religioso – una ragazza leggeva ad alta
    voce durante i pasti. Quando la voce taceva, Mater dava il permesso di parlare.
    Si rientrava nella paganitĆ . All’improvviso le voci, il ritmo delle posate. Le
    tedesche …
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    «Cosa ne hai fatto della bambola?». «Quale bambola?». Mi guardava dritto negli
    occhi. Lei l’ha sempre tenuta – e sembrava dire: addosso. La bambola, spiegĆ²
    con pazienza, regalata dal collegio, la Sangallese, con il costume e la cuffia.
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    Una governante, una monaca, una compagna di collegio fanno parte di una
    unitĆ . FrĆ©dĆ©rique accennĆ² a un uomo come a una parabola compiuta. La sera,
    quando tornai nella mia stanza con la tedesca, riflettevo. Noi siamo forse esperte
    di …
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    Le raccontai che a dieci anni avevo insultato una madre superiora dicendole «
    vacca». Che parola semplice, mi vergognai della mia semplicitĆ  quando glielo
    raccontai. Fui espulsa dal collegio. «Chieda perdono» dissero. Io non mi scusai.
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    Non parlava di giustizia. NĆ© del bene e del male, argomenti che avevo sentito
    dalle insegnanti e dalle mie compagne da quando avevo messo piede nel primo
    collegio a otto anni. Sembrava che parlasse di niente. Le sue parole volavano.
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    A quattordici anni ero educanda in un collegio dell’Appenzell. Luoghi dove
    Robert Walser aveva fatto molte passeggiate quando stava in manicomio, a
    Herisau, non lontano dal nostro istituto. ƈ morto nella neve. Fotografie mostrano
    le sue …
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    Per un muto accordo, fra le ragazze di un collegio, viene scelta dall’inizio, con
    distratta affettuositĆ , quella che sarĆ  la reietta. E non perchĆ© l’una lo dica all’altra:
    ĆØ un impulso generale. Sono gli occhi malevoli, come rabdomanti, che scelgono
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    Ed ĆØ per questo che FrĆ©dĆ©rique ha lasciato il collegio e me. Non notai
    commozione nei suoi occhi. NĆ© io mi commossi, per la morte del padre: mi
    spaventai per l’improvvisa partenza di FrĆ©dĆ©rique. Il signor banchiere ci
    separava. FrĆ©dĆ©rique …
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    Come le nostre vite. Per Sankt Nikolaus passammo tutto un pomeriggio fuori dal
    collegio. Nevicava. Eravamo silenziose. Entrammo nella pasticceria di Teufen. Il
    paese sembrava assorto, addormentato. Sapevo che FrƩdƩrique aveva, o aveva
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    Quel collegio ĆØ stato distrutto. Non esiste piĆ¹. Quando lo seppi, non potei
    nascondere la mia soddisfazione. Mi era parso immortale. Anche il maestoso
    scalone di marmo, e i letti circondati da garze, che annunciavano candore e
    morte, sono …
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    E in quel collegio sapevamo chi di noi era la povera o orfana. Ce n’era una che
    non pagava la retta, e faceva piaceri, mostrava piccole attenzioni per la MĆØre
    prĆ©fĆØte. E forse spiava. Eravamo gentili con lei, era di una famiglia decaduta,
    aveva …
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    A lungo ho creduto che quelle che sono state in collegio, come FrƩdƩrique e me,
    e un giorno ce ne ricorderemo, possano vivere di niente, quando saranno
    invecchiate e deluse. Suona la campanella, ci alziamo. Suona ancora la
    campanella, …
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    Nel cassetto c’era la Bibbia, di proprietĆ  del collegio. Infine arrivĆ² una busta
    listata di nero, non venne distribuita ai pasti, come avveniva di consueto, ma
    gliela consegnĆ² la direttrice. Lei si sedette al tavolo, la guardĆ², la aprƬ, la lesse, la
    rimise …
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    Capivo quei bambini che si buttavano dall’ultimo piano di un collegio tanto per
    fare qualcosa di disordinato, e glielo dissi. L’ordine era come le idee, un
    possesso, una possessione. Avrei voluto conoscere suo padre, ma morƬ. Mele e
    pere sui …
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    Davanti – se il Presidente avesse avuto un arco, la freccia l’avrebbe colpita al
    cuore – la direttrice del collegio, la signora Hofstetter, alta, massiccia, piena di
    dignitĆ , il sorriso infossato nel grasso. Accanto a lei il marito, il signor Hofstetter, …
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    Il collegio era avvolto da un vento sotterraneo, la vita marciva, oppure si
    rigenerava. Senza far rumore, passavo vicino al suo letto per andare nel bagno,
    un piccolo spazio con due ampi lavabi, uno per la tedesca, l’altro per me. Tante
    volte ci …
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    Era evidente che avrei dovuto passare i miei anni migliori in collegio. Dagli otto
    ai diciassette. Prima mi avevano lasciato con una anziana signora, una mia
    avola. Un giorno decise che non sopportava piĆ¹ la mia compagnia, diceva che
    ero …
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    Lo apprezzavo da quando avevo otto anni, interna nel primo collegio, religioso. E
    forse furono gli anni piĆ¹ belli, pensavo. Gli anni del castigo. Vi ĆØ come un’
    esaltazione, leggera ma costante, negli anni del castigo, nei beati anni del
    castigo.
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    Avevo una certa esperienza della vita di collegio. Fin dall’etĆ  di otto anni ero
    interna. Ed ĆØ nei dormitori che si conoscono le proprie compagne, davanti ai
    lavabi, nelle ore di ricreazione. Il mio primo letto di collegio era circondato da
    tende …
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    Tornai in collegio e passai il tempo con la sofferenza, che ĆØ anche un modo per
    passarlo. Lessi il biglietto che mi aveva dato alla stazione, due piccoli fogli di
    carta a quadretti di sette centimetri. La sua calligrafia dormiva come su una
    lapide, …
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    Fleur Jaeggy. I BEATI ANNI DEL CASTIGO A quattordici anni ero educanda in un
    collegio dell’Appenzell. Luoghi.
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    Lei non fa parte dei morti. Avevo la certezza che non l’avrei rivista, e questo
    anche grazie alla nostra educazione – di rinuncia alle cose belle e di timore per
    le buone notizie. La mia educazione non era ancora terminata. Dopo il collegio.
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    Nelle vite di collegio ciascuna di noi, se ha un po’ di vanitĆ , si costruisce la
    propria immagine, una specie di doppia vita, si inventa un modo di parlare, di
    camminare, di guardare. Quando vidi la sua calligrafia, rimasi senza parola.
    Quasi tutte …
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    Per loro un collegio svizzero ĆØ una referenza. PiĆ¹ tardi vidi le fotografie di una
    giovane donna che non le era dissimile: in piedi, come appesa. I nostri antenati
    non sono forse anche quelle ragazze che troviamo nelle fotografie di persone …
    Pagina
    Anche se in collegio non si puĆ² parlare di genere umano. A tavola, qualche volta,
    la sentivo ridere, con la sua risata gratuita, che mi perseguitava anche di notte.
    Mi voltavo e tutti i visi erano seri. ƈ inutile che io insista nel dire che nessun’altra
    Pagina
    Poco mi era permesso durante le vacanze dal collegio. L’estate prima, gli ordini
    erano stati: vacanze al mare. Detestai la luce e mi ammalai. Fu cosƬ che, se mi
    fosse stato concesso scegliere, avrei indicato un luogo d’ombra. E le sale di …
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    Anche FrƩdƩrique dormiva quando facevo le mie passeggiate. Sui prati scoscesi
    volavano bassi i corvi, deformi, vanagloriosi, crudeli. Li avevo paragonati alla
    nostra adolescenza, mentre cercavano, nella terra intorno al collegio, dove
    mettere …
    Pagina
    Nel collegio dell’isola – un internato religioso – una ragazza leggeva ad alta
    voce durante i pasti. Quando la voce taceva, Mater dava il permesso di parlare.
    Si rientrava nella paganitĆ . All’improvviso le voci, il ritmo delle posate. Le
    tedesche …




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