GIACINTO PLESCIA sublime....poetante....



sublime e la Chthonie o Ground o grund o meglio ab-grund che spazieggi ontoteologica o mitopoietica sublime. ANAXIMANDro disvelò l'apeiron che spaziotempeggia quale physis che infiniteggi senza fine, infiniteggia sublime e dynameggia, mentre Diodorus e Democritus differenziarono l'apeiron e l'archè che cosmeggi quale cosmesi o kalousia o bellezza finita dell'infinito sublime anaximandreo: delicate membrane spazieggiano topologiche, quali varietà sferiche o phenomena, quali imago dell'ecstasy eonyka platonica o eidousia, o ideale Cronotopia della Physis Ontopologica.    


Lo spazio è la libertà che situeggi, Spazieggi, ove campeggi il deieggiare, là ove gli dei sono fuggiti, Gli spazi lì sublimeggi. Lo spazio è la libertà che sublimeggi. Nello spazio il sublime disvela eventi. Cos'è lo spazio che sublimeggi? La natura di quell'evento è il sublime. Ma qual è il sublime? Che cosa ne è del vuoto che spazieggi? Il vuoto è sublime o sublimeggia. Il vuoto non è più nulla, non nulleggia. Né è l'evento che decostrueggi, è un evento che sublimeggi, decostrueggia la sublime differenza. L'evento della differenza è il movimento che disvela le differenze sublimi e apre all'alterità, è la differenza ontopologica heideggeriana quale struttura ontopologica perchè è l'eventuarsi dell'essere dell'ente presente o sublime parousia, è il presentarsi sublime dell' essere che decostrueggi e fenomeggi, purezza della presenza sublime che spazieggi, quale spazieggiare indecidibile dell'evento che decostrueggi, è in decostruzione là l'ontopologia, cioè l'ontopologia sublime del sublime ontopologico essere-presente stabile dello spazio dell'eidousia o entità ideale spaziale, ontologia e topologia sono la medesima insorgenza dell'evento sublime, che disegna il sublime, la struttura ontopologica del sublime: sempre evento che spazieggi Ontopology Dasein. Luogo o Chora che sublimeggi, è l' evento che dà la fondatezza al mondeggiare. La verità che sublimeggi è in excstasi, nell'excstasi accade il sublime della verità dell'essere. Nell'arte è sublime che sublimeggi l'essere dell'ente nella libertà. L'arte è lo spazieggiare sublime che sublimeggi. Heidegger ricordò il metafisicheggiare aristotelico dello spazio come insieme di luoghi finiti in grandezza e determinati qualitativamente, e lo spazieggiare diventa pura estensione omogenea, uniforme, pronta a venir calcolata-parcellizzata, per trasformarsi con Kant in forma prioritaria intuitiva. E' qui che Tecneggi la filosofica. Se la Tecnica spazieggia, l'arte sospende atarasseggia, epocheggia o sublimeggia: lo lascia-essere sublime, la spazialità dell'essere sublimeggia al di là della sua determinarezza calcolante; cos'è lo spazieggiare sublime che sublimeggi? si è sempre pensato lo spazieggiare dell'essere sublime o Dasein che sublimeggi, Esserci o essere che mondeggi. Quale spazio che spazieggi. Raum raumt: lo spazio spazieggi, così come Welt weltet, il mondo mondeggi, spazieggiare significa qui rendere libero, sfoltire, diradare, lasciar sorgere eventi, costelleggiare Essere e tempo già s'in-spazia: ein-räumen la Lichtung, la radura ove abiti poeticamente la verità o poeteggi o poieseggi o poeticheggi intesa come chiasma ontopologico che illumineggi e nascondi, un'evidenza che custodisce in sé il mistero. In L'arte e lo spazio il crearsi-spazio, spazieggiare, diventa libera donazione di luoghi e la scultura un crearsi-corpo di luoghi. Vuoto ontopologico, ciò-che-dà-spazio Einräumende che sublimeggi, che raccoglie, la chora sublime del Timeo platonico, risonante in Aristotele nella Fisica come topos, o luogo. In ontopologia sublime della radura sacra agli dei ove si possa fondare l'archè dell'architettura, la sua origine sublime fondata dall'archegete, è il celebre saggio heideggeriano: Costruire, abitare, pensare il sublime. Se lo spazio spazieggia quale vivenza erlebniz che soggiorni e tempeggi nel mondeggiare, è l'epigenesi del luogo, o contrada, automovimento che spazieggi in libertà, arcifigura, forma originaria della libertà che spazieggi libera del movimento che dinameggi l'essere sublime o singolarità che spazieggi, varia, cresce nello spazieggiare: lo spazio spazieggia nella sua libertà e accorda o echeggi contrade ove l'essere vi abiti poeticamente o poeteggi. Più filosofica della scienza e più rigorosa, più vicina all'Essenza della Cosa stessa, è l'arte. L'arte è lo spazio o sublime che spazieggi. Dasein sublime che sublimeggi o l’essere in exstasi o esser-fuori-da, l’essere dell’esserci è l’e-stasi sublime. In esser-ci sublime: essere che e-staseggi il sublime. Spazio sublime del sublime che e-staseggi di fronte all’essere sublime che spazieggi: essere-in-una distesa aperta o Essere che spaziotempeggia quale esserci che sublimeggi. E' l’esserci che sublimeggi l' essere-la-radura, Lichtung-sein che spazieggi il sublime, la radura sublime che sublimeggi, la comprensione dell’essere sublime non è una qualità tra le altre, ma la fondamentale dell’esserci sublime che spazieggia nella radura sublime o Lichtung sublime dell’essere. Nel pensiero heideggeriano l’essere si dà sublime, sublimeggia si nega quale sublimeggiare, si destina nella verità dell’essere sublime, è nel destino della verità. Heidegger spazieggia l’essere e estaseggia il sublime o getteggia l’essere nella verità, l’essere si dà e può darsi soltanto là dove si spazieggia quale sublime svelarsi che sublimeggi, l’essere non è senza spazieggiare dell’esserci sublime che sublimeggi. I tigli del castello-giardino e lo sguardo oltre il muro splendono brillantemente tra il crescente risveglio a tempo di Pasqua, o dietro la collina al prossimo Natale. Dal campo chiasmeggia e si piega verso la foresta il sublime. Poi, passato il bordeggiare si saluta in alto. Occasionalmente sul banco alcuni grandi pensatori scrivono poesie, che un giovane prova a decifrare. Ogni volta è un enigma, e una via d'uscita è in vista, là nel campo della radura ove spazieggia l'esserci, perché tranquillamente guida il piede su un percorso di svolta attraverso l'estensione del terreno risplendende. Tempeggia lì l'esserci o è in attesa dell'eventuarsi e di nuovo, pensando segue lo stesso le scritte, o va innanzi per tentativi sul sentiero dove il sentiero interrotto campeggia. Il sentiero dell'essere rimane il più vicino possibile al passo del pensatore come a quella delle prime ore del mattino. Con il passare degli anni il percorso più spesso comporta una reminiscenza di gioco e di scelte, quando è sotto il colpo di ascia in mezzo al bosco, attraversando boschi e radure. Qui è trascorso il tempo, durante il tempo e la temporalità. La Risonanza è nascosta e ancora poco visibile quale splendore della madre. Era la cura. Nel frattempo, la durezza e il profumo parlano più chiaramente della lentezza e costanza: tale crescita fonda quello che dura e cresce, apre la distesa dei cieli, si radica nelle tenebre dell'abisso, prospera nei più alti cieli elevati e sublimi. Ancora una volta raccoglie per ciascuno che cammina ogni stagione, con una vicinanza costante in evoluzione. Se le montagne delle Alpi al di sopra della foresta in crepuscolo serale nel corso di un crinale collinare sale in estate e di mattina, se il vento da Est aleggia, se giorno dopo giorno la nebbia getteggia la sua tristezza sui campi il mondeggiare è L'enigma sublime dello spazio che tempeggi o del tempo che spazieggi e prende dimora in un lungo periodo di tempo. La distesa dell' abitare sublime dà l'eventuarsi del mondeggiare. È solo Dio, è Dio, è il sublime. Sono lì la loro origine. Il pericolo minaccia. Il Campo sublime percorso risveglia uno spirito che ama l'aria aperta, e salta in un finale serenità, è Kuinzige o sublime invisibile. Nessun percorso nella tempesta d'inverno emoziona di primavera Ma in un'unica armonia, lì echeggia silente il sublime, è il sereno. Il sapere è serenità sublime che eterneggi. L' enigma splendeggia nel sublime. Dietro il castello vola la torre di San Martino della Chiesa. Lentamente undici colpi di ore svaniscono nella notte. Il campanile trema sotto i colpi dell'ora di martello, la cui risonanza nessuno dimentica. Il silenzio è più silente. È l'anima? È il mondo? È Dio? è il sublime. Tempeggia il sentirsi a casa in un lungo di origine invisibile sublime o sublime poetante che sublimeggi. Heidegger disvelò così la Gestell che poieteggi o tempeggi o spazieggi. Gestell sublime del Dasein che spaziotempeggi. Dasein è l'excstasi sublime del tempo che spazieggia: è l' evento che transpazieggi per Heidegger, invisibile poiesis è l'invisibile-essere-sublime è spazio-sublime che sublimeggi o vuoto sublime che spazieggi. E' lo spazio che consente la risonanza o il Kuinzige o La Gelassenheit sublime, è la stabilità ontopologica che spaziotempeggi è La verità, è la Gelassenheit l'abnegarsi sublime che sublimeggi. Gelassenheit è l'abneganza sublime che transpazieggi, la sublime neganza che nulleggi, lì negheggia o nienteggia la kronotopia sublime, la verità della sublime Gelassenheit, veritas sublime che accada o abnegheggi. Meister Eckhart svelò l'idea di Gelassenheit sublime che abnegheggi. Gelassenheit quale Essere che abnegheggi o nulleggi o nienteggi nell'abissalità sublime, essere che spazieggi nel vuoto o nulleggi nell'Essere sublime. Eckhart vuoteggia o vuota lo spazio che nulleggi, o tempeggia nel nulla sublime. Meister Eckhart svelò Il Gelassenheit sublime che sublimeggi o transpazieggi nel nulla che vuoteggi, o nel niente che abnegheggi. Il Gelassenheit di Eckhart è la sublime indifferenza che nulleggi. Eckhart è l'archegete della sublime INDIFFERENZA che spazieggi nell'aletheia sublime Gelassenheit. AH la sublime Gelassenheit che poeteggi. Dasein sublime che nulleggi o Essere lo spazio del sublime che transpazieggi, o spaziotempeggi nell'essere risonanza che risoneggi. Essere sublime che sublimeggi o nulleggi quale Gelassenheit, Quale sublime Gelassenheit che annienteggi. Gelassenheit che ANIMeggi il sublime Essere che sublimeggi. Heidegger svelò il chiasmepochè del Gelassenheit-Kuinzige che transpazieggi, o il Gelassenheit-Kuinzige che chiasmeggi nella sublime abneganza che nulleggi. La Gelassenheit che negheggi o nihileggi il sublime poetante? Gelassenheit che nulleggi quale sublime che poeteggi? Gelassenheit che spazieggi quale sublime che nihileggi? Sublime poetante che nulleggi nello spaziotempo dell' Essere-Gelassenheit. 
Essere Stabile che transpazieggi il sublime. Heidegger comprende che il sublime poetante che nulleggi è Gelassenheit che spazieggi, o spaziotempeggi in attesa dell'evento sublime che eventueggi il sublime. Heidegger svelò con l'ontopologia del Gelassenheit l'abnegarsi del sublime, o l'abissalità che nulleggi il sublime che nihileggi? Gestell sublime che transpazieggi l'abneganza che nulleggi. La filosofia di Heidegger è qui per spazieggiare il fascino sublime onteologico del sublimeggiare ontopologico, quale ontologoseggiare sublime. Ge-Stell-sublime che transpazieggi l'ontopologia del sublime. La sublime abneganza che nulleggi è l'Essere Sublime dell'Essere che transpazieggi. Gli eventi del sublime che nulleggi è il pensiero poetante del sublime......

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