GIACINTO PLESCIA transontologia » exstasy sublime

transontologia » exstasy sublime
 

…………………………..quale esserci-sublime   nella  mondità   di un senza-fine . Heidegger è in risonanza con l’estasy: la   singolarità    è un esistenziale e appartiene come fenomeno ontologico alla costituzione positiva dell’esserci sublyme. Autenticità e inautenticità del Dasein-sublyme vanno intese in senso fenomenologico e ontologico come modi diversi di abitare poeticamente il mondo sublime.    


Emblematica, in questa direzione, è la differenza nell’ontologia del sublyme tra paura (Furcht) e angoscia (Angst)  quale  transcendenza  della  singolarità  sublyme. Mentre la paura nasce sempre da qualcosa di specifico, l’angoscia scaturisce dall’ essere nella vivenza sublime, la paura assale   quando   si  è  di  fronte ad un ente intramondano sia pure sublime. L’angoscia si leva dall’essere-nel-mondo   o dell’essere-nell’abisso-abgrund-senza-fondo-senza-fine sublime. La sublimità dell’angoscia è l’essere-sublime   la  transcendenza   della  singolarità  nel mondo-sublime:  quale  essere  sempre  in  apprensione  dell’in-vista-della-transcendenza-sublyme:   lì   c’è  la  transcendenza  dell’angoscia  quale  essere-sempre-in-vista-dell’evento  del  niente,  del  non-ente,  del  nulla.

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